Saggi e contributi scientifici

La posizione di primus inter pares del presidente negli organi collegiali rappresentativi di interessi economici e professionali


Abstract


Il presente articolo mira ad esaminare in una prospettiva non già politologica ma rigorosamente giuridico-dogmatica il ruolo, la posizione ed poteri del presidente nell’ambito degli organi collegiali rappresentativi di interessi economici e professionali[1]. L’indagine, muove dalla teorizzazione gianniniana della primazia quale figura organizzatoria che inquadra il presidente in una posizione di primus inter pares nell’alveo delle relazioni infra-collegiali con gli altri componenti.

Occorre sin d’ora esporre il fil rouge della trattazione secondo cui tale iuris figura, elaborata in origine nell’ambito del diritto amministrativo, sarebbe applicabile in via estensiva ad ogni famiglia di organi collegiali, ivi inclusi gli organi rappresentativi di interessi economici e professionali[2]. Tale prospettiva postula l’idea che il presidente, quale figura necessaria per il corretto andamento dei lavori, rivesta sempre e comunque in ciascun organo collegiale una posizione di primazia formale o di primus inter pares[3] con compiti di impulso e coordinamento delle adunanze; una posizione giuridica che colloca il presidente in una relazione di equiordinazione, sia pure originale con gli altri componenti dell’organo.

Il presente articolo si articola idealmente in due parti: una prima nella quale sono descritte le funzioni ed i caratteri tipici della posizione di primazia o primus inter pares del presidente; una seconda nella quale sono vagliate le ricadute applicative di tale posizione giuridica nell’alveo degli organi collegiali rappresentativi di interessi economici e professionali. In particolare si intende restringere il campo di indagine alla figura del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps ed all’Assemblea del C.N.E.L..

Nel corso della trattazione, in una prospettiva teorico-applicativa, si intende evidenziare problematicamente come taluni elementi o vicende afferenti l’ufficio di presidente ed il rispettivo titolare (contestuale posizione di organo monocratico, modalità di individuazione del presidente, attribuzione di poteri di sovraordinazione, assenza di un potere di revoca da parte dei componenti, patologico esercizio delle funzioni presidenziali) risultino potenzialmente in grado di alterare la posizione di primazia formale o di primus inter pares del presidente attraverso un’accentuazione in senso sostanziale delle funzioni da costui esercitate nei confronti degli altri componenti. Ciononostante, attraverso una argomentazioni varie, si confuteranno tali obiezioni riaffermando la validità dei caratteri tipici della posizione di primazia ossia di primus inter pares del presidente in ciascun organo collegiale.


Parole chiave


organizzazione e procedimento

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Riferimenti bibliografici





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