Note sui rapporti tra autonomia e uniformità dell’ordinamento giuridico sportivo transnazionale e giustizia arbitrale sportiva
Abstract
La giurisprudenza degli organi della giustizia arbitrale sportiva, ed in particolare del Tribunale arbitrale dello sport, sta gradualmente sostituendo in questo settore l’intervento dell’autorità giudiziale statale e l’applicazione della legge dello Stato dando origine a principi e regole di diritto sostanziale e procedurale che, sebbene coerenti con i principi giuridici degli ordinamenti statali, si distinguono da questi e sfuggono all’inquadramento nell’ambito di un determinato ordinamento nazionale.
Se nel passato limiti e abusi del sistema di giustizia arbitrale sportiva hanno indotto dottrina e giurisprudenza italiane e straniere a negare alle procedure seguite e alle decisioni adottate dai collegi istituiti ed operanti nell’ambito Tribunale arbitrale sportivo natura arbitrale e conseguentemente rilevanza ed efficacia all’interno degli ordinamenti giuridici statali, oggi, alla luce di un significativo percorso evolutivo che ha coinvolto normativa, giurisprudenza e prassi, occorre superare definitivamente le residue resistenze nel riconoscere a tali decisioni rilevanza ed efficacia anche in ambito statale come veri e propri atti di esercizio della funzione giurisdizionale equivalenti e alternativi rispetto a quelli statali e quindi idonei a precludere l’esercizio della funzione giurisdizionale statale.
Tale riconoscimento contribuisce in misura rilevante a rendere possibile e a favorire l’avanzamento di quel processo evolutivo in virtù del quale principi, regole ed istituti giuridici sviluppatisi e consolidatisi nel tempo attraverso le elaborazioni giurisprudenziali degli organi della giustizia arbitrale sportiva, ed in particolare del Tribunale arbitrale dello sport, stanno consentendo all’ordinamento giuridico sportivo transnazionale di conquistare un sempre più elevato grado di autonomia rispetto agli ordinamenti statali e a quello europeo, nonché di uniformità.
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