Saggi e contributi scientifici

Giudicato a formazione progressiva e violazione del dirit-to UE: il Consiglio di Stato rimette all’Adunanza Plenaria la questione


Abstract


Di recente è all’attenzione dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato una questione in tema di giudicato amministrativo in violazione del diritto dell’Unione Europea.

Invero la quaestio è ben nota all’interprete tanto che anche la seconda sezione della Corte di Giustizia si è pronunciata con la sentenza 10 luglio 2014, C-213/13.

Orbene, in quel decisum la Corte di Lussemburgo dettava linee guida al giudice nazionale amministrativo ammettendo la possibilità di incidere sul giudicato in violazione del diritto dell’UE sugli appalti, completandone il contenuto “se le norme procedurali interne applicabili” glielo avrebbero consentito. Si ammetteva, quindi, anche da parte del giudice dell’Unione Europea, un’ipotesi flessibile di formazione progressiva del giudicato amministrativo, in superamento del principio dell’intangibilità della res iudicata.

La soluzione prospettata dalla Corte di Giustizia era frutto di un bilanciamento tra opposte esigenze: da un lato, la certezza del diritto, di cui è espressione il dogma dell’intangibilità del giudicato e dall’altro, il rispetto del principio dell’effettività della tutela giurisdizionale e del primautè del diritto unionistico sul diritto interno, consacrato negli articoli 11 e 117 Cost..




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