Saggi e contributi scientifici

Le mancate scelte della politica italiana e il loro ruolo nella perdita della sovranità nazionale


Abstract


A distanza di più di sette anni dall’inizio della crisi finanziaria ed economica globale, che ha colpito in particolar modo i Paesi dell’area mediterranea (Grecia, Portogallo, Spagna e Italia) e l’Irlanda, numerosi studi si sono soffermati ad analizzare le iniziative assunte dall’Unione Europea (UE), focalizzandosi soprattutto sull’impatto macro-economico che queste ultime hanno determinato nelle economie dei suddetti Paesi.

Per quanto concerne l’Italia, il dibattito politico ed economico, che tuttora si sta svolgendo nel Paese, ha visto numerosi esponenti di partiti politici e di think-tank nazionali esprimere opinioni di disappunto, spesso a ragione, sulle politiche di austerità predisposte dalle istituzioni internazionali (in particolar modo, Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale). Tuttavia, gli stessi analisti politici ed economici hanno sottovalutato la responsabilità che la classe politica italiana ha avuto nella mancata attuazione di riforme economiche “strutturali” finalizzate al miglioramento del quadro macro-economico del Paese.

Lo studio coglie in prospettiva diacronica la parabola delle politiche economiche e industriali da parte della classe politico-amministrativa italiana, i cui esiti, già dalla metà degli anni Settanta, hanno determinato un peggioramento strutturale delle condizioni sociali ed economiche della nazione, proponendo allo stesso tempo una serie di proposte che se attuate potrebbero costituire la base per la "ripartenza" del Paese.


Parole chiave


Politiche economiche; Politiche pubbliche; Revisione spesa pubblica; Anticorruzione; Efficienza della pubblica amministrazione

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Riferimenti bibliografici





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