Abstract
1. Considerazioni preliminari.
L’offerta “anomala” o “anormalmente bassa” rispetto alla prestazione, è quell’offerta economica che, nell’ambito delle procedure di affidamento di appalti pubblici, appare altamente remunerativa ed appetibile da parte delle amministrazioni aggiudicatrici a causa della modesta entità del suo importo.
Il fenomeno è dovuto all’alta ed esasperata concorrenzialità delle imprese che partecipano alle gare pubbliche, sempre più tese, in un sistema di mercato caratterizzato dalla proliferazione degli operatori economici in ogni settore, a guadagnare spazi “contrattuali”.
La tendenza dei concorrenti a presentare offerte anormalmente basse rispetto alla prestazione richiesta potrebbe apparire perfettamente in linea con le esigenze di risparmio della pubblica amministrazione, vincolata dall’evidenza pubblica a effettuare scelte rispondenti all’interesse pubblico; tuttavia, può accadere che tali offerte, visibilmente troppo basse, non garantiscano l’esatta e tempestiva esecuzione dell’appalto, essendo formulate e “tarate” su un livello mediocre di esecuzione del servizio o dell’opera, sul risparmio (illecito) relativo al costo del lavoro, su escamotage diretti ad eludere la normativa previdenziale, e così via.
Full Text
PDFRiferimenti bibliografici
I contenuti redazionali di questo sito sono distribuiti con una licenza Creative Commons, Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia (CC BY-SA 3.0 IT) eccetto dove diversamente specificato. Diretta da G. Terracciano, G. Mazzei, J. Espartero Casado. Direttore Responsabile: G. Caputi. Redazione: G. Iacovino, C. Rizzo. Iscritta al N. 16/2009 del Reg. stampa del Tribunale di Roma - ISSN 2036-7821