Giurisprudenza annotata

27.5. Corte dei Conti, Sez. Giurisd. Lazio n. 1868/2009


Abstract


Con la Sentenza n. 1868 del 6 ottobre la Sezione giurisdizionale Lazio è intervenuta in tema di  responsabilità del Dirigente responsabile dell'Ufficio Progetti Metropolitani del Comune di Roma per danno erariale derivante dall'indebito conferimento all'esterno di incarichi di consulenza.

Tali incarichi sarebbero stati affidati a causa della mancanza di personale amministrativo adeguatamente preparato ad affrontare e risolvere complesse questioni normative.

Tali giustificazioni addotte non sono state reputate congrue in quanto tali incarichi di consulenza, alla prova dei fatti, sono consistiti in attività di mera collaborazione con il Comune di Roma, priva, quindi, di un effettivo contenuto risolutivo di particolari problematiche giuridiche, tali da giustificare il ricorso a consulenze esterne

E’ interessante notare come la Corte ha sottolineato come << il disinvolto (e spesso eccessivo) ricorso alle c.d. “consulenze esterne” da parte di Amministrazioni Pubbliche è questione che è ampiamente nota e che occupa di frequente le Sezioni Giurisdizionali di questa Corte >>, tali consulenze sono, inoltre, definite << utile strumento, distorsivo, per fronteggiare deficienze organiche o, peggio, quale comodo escamotage per attuare iniziative politiche, definite spesso necessarie e improcrastinabili, senza dover sottostare ai rigidi (ma non ingiustificati) vincoli posti dalla normativa che segue.>>.

La normativa di riferimento invocata dai dirigenti comunali a sostegno del proprio operato trova la sua attuale disciplina con l’art. 7 del D. Lgs. n. 165/2001 il quale, al comma 6, ha espressamente consentito alle Amministrazioni Pubbliche il conferimento di incarichi individuali, attraverso lo strumento dei contratti di lavoro autonomo, per prestazioni occasionali oppure coordinate e continuative, solamente al ricorrere di talune, tassative condizioni e nell’ineludibile presupposto che le esigenze non possano essere soddisfatte dal personale in servizio.

Interessante notare come la stessa Corte sottolinei che il suo intervento non sia  << di censure a metodi di gestione politica della cosa pubblica (della cui valutazione è depositaria la collettività) ma di puntuale, serena, oggettiva verifica del rispetto delle regole poste dallo stesso Legislatore, unica attività demandata ad un organo di Giustizia. >>

Nel merito della vicenda, la grave carenza di personale, di livello adeguato dell’Ufficio, non è stata ritenuta motivazione significativamente incidente sulla giustificabilità della consulenza affidata in quanto la normativa di carattere generale consente, però, il ricorso alle consulenze esterne solo ove sussistano determinati i requisiti negativi e positivi.

La stessa presenza nel  Comune di Roma dell’Avvocatura Comunale, le cui funzioni sono di “svolgimento dell’attività di consulenza giuridico-legale in favore dell’Amministrazione”,  ha aggravato la posizione dei dirigenti sottoposti al giudizio della Corte.

I magistrati contabili, nel condannare i soggetti convenuti per danno erariale, hanno,  sono giunti al punto di giudicare il conferimento di tali consulenze << addirittura offensivo per un’Avvocatura che risulta essere tra le più antiche del Paese >>.

Il documento è consultabile nel sito istituzionale della Corte dei Conti (www.corteconti.it).


Riferimenti bibliografici





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