Giurisprudenza annotata

19.2. Consiglio di Stato, Sez. V, 28 agosto 2009, n. 5105


Abstract


Con la sentenza in esame, il Consiglio di Stato torna ad affrontare il tema del divieto di commistione tra i requisiti soggettivi di pre-qualificazione e quelli oggettivi afferenti alla valutazione dell’offerta ai fini dell’aggiudicazione. Richiamando la ratio del noto principio comunitario, che risiede nell’esigenza di aprire il mercato e favorire la concorrenza, premiando le offerte più competitive al riparo da “asimmetrie pregiudiziali di tipo meramente soggettivo”, il Supremo Collegio riconosce come spesso il confine tra le due tipologie di requisiti sia incerto, stante la potenziale idoneità dei profili di organizzazione soggettiva a riverberarsi sull’affidabilità e sull’efficienza dell’offerta;  tuttavia, nel caso di specie, il Consiglio di Stato ha ritenuto non sussistere questa ambivalenza, stabilendo che la stazione appaltante che inserisca nelle “norme per la partecipazione alla gara”, quali criteri di aggiudicazione del servizio di consulenza e brokeraggio assicurativo, il possesso di certificazioni di qualità e l’attività di intermediazione svolta negli ultimi tre anni, contravviene al suddetto principio, poiché attribuisce rilevanza ad “aspetti che non attengono all’organizzazione specifica concreta, bensì alle qualità soggettive astratte”.

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Riferimenti bibliografici





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