Giurisprudenza annotata

18.5. CGCE sentenza 10 settembre 2009 C-573/2007


Abstract


Con la sentenza in rassegna, la Corte di Giustizia Europea – chiamata a pronunciarsi in via pregiudiziale su una questione sollevata dal Tar Lombardia (decisione 11 ottobre 2007)  - torna a fare il punto in tema di  in house providing.

La decisione di rinvio solleva la questione relativa alla possibilità per un’amministrazione aggiudicatrice di esercitare su una società di cui è azionista un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi nel caso in cui esista la probabilità, sebbene non concretizzata, che investitori privati entrino nel capitale della società di cui trattasi.

A tale proposito la Corte afferma che il controllo esercitato dagli enti azionisti sulla società può essere considerato analogo a quello esercitato sui propri servizi in circostanze - come quelle di cui alla causa principale - in cui: a. l’attività di tale società sia limitata al territorio di detti enti e sia esercitata fondamentalmente a beneficio di questi ultimi, e b. i rappresentanti di detti enti – tramite organi statutari - esercitino un’influenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni maggiormente rilevanti di detta società.

Ne consegue che, laddove il capitale della società aggiudicataria sia interamente pubblico e in cui non vi sia alcun indizio concreto di una futura apertura del capitale stesso ad investitori privati, la mera possibilità per questi ultimi di partecipare al capitale di detta società non è sufficiente per negare la sussistenza del controllo analogo e, di conseguenza, la legittimità dell’affidamento diretto.


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Riferimenti bibliografici





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