Giurisprudenza annotata

28.2. C.G.C.E., SEZ. IV, SENT. 23.12. 2009, N. 376


Abstract


La Corte di Giustizia CE, chiamata a risolvere due questioni pregiudiziali dal T.A.R. per la Lombardia, emette nuovamente una decisione che avrà modo di ripercuotersi sul nostro Codice degli appalti – D. Lgs. 12 aprile 2006, n. 163. La materia è quella del divieto, operante in senso assoluto per i consorzi stabili e per le società che ne fanno parte, di partecipare contemporaneamente e mediante offerte separate ad una stessa procedura per l’affidamento di un appalto pubblico (articolo 36, comma 5, del Codice). Sul presupposto che i principi fondamentali del Trattato CE – nella specie, il principio di parità di trattamento e quello di proporzionalità – si applichino anche alle procedure il cui valore sia inferiore alle soglie comunitarie, purchè di interesse transfrontaliero certo, la Corte ha avuto modo di chiarire che una normativa nazionale che prescriva l’esclusione automatica e l’irrogazione di sanzioni penali a carico del consorzio stabile e delle imprese che ne fanno parte, quando queste ultime presentino offerte concorrenti a quella di detto consorzio nell’ambito del medesimo procedimento, anche qualora l’offerta del consorzio non sia stata presentata per conto e nell’interesse di tali imprese, si pone in evidente contrasto con il diritto comunitario.

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