Saggi e contributi scientifici

APPALTI PUBBLICI: TUTELA CAUTELARE E DIRITTO COMUNITARIO, SPUNTI RICOSTRUTTIVI


Abstract


SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Il provvedimento cautelare e la reintegrazione in forma specifica. – 3. La conformità con il diritto comunitario delle disposizioni nazionali che stabiliscono termini di decadenza per proporre impugnazione. – 4. Le procedure di ricorso: ambito di applicazione, requisiti e accessibilità. – 5. Il termine dilatorio tra l’aggiudicazione e la stipula del contratto: la clausola stand still. – 6. Le deroghe al termine sospensivo: urgenza e assenza di ulteriori concorrenti. – 7. La privazione degli effetti del contratto: le fattispecie tipiche e i casi di non applicazione. – 8. La privazione di effetti “facoltativa” e le sanzioni alternative. – 9. Il ruolo della Commissione: il meccanismo correttore. – 10. Conclusioni.

 

1. Introduzione. 
In questi giorni è stato reso noto lo schema di decreto legislativo recante attuazione della delega di cui agli articoli 1, 2 e 44, legge 7 luglio 2009, n. 88, contenente «disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla Comunità europea - legge comunitaria 2008» - di recepimento della direttiva 2007/66/CE. La Direttiva 2007/66/CE , come sappiamo, è intervenuta a modificare le precedenti direttive (89/665/CEE e 92/13/CEE) relative alle procedure di ricorso in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici sia nei settori classici che nei settori speciali, al fine di incrementare l’efficacia di tali procedure per garantire in tal modo agli operatori economici i cui interessi siano stati lesi nel corso di una procedura di aggiudicazione la possibilità di esperire ricorsi che garantiscono effettività nella tutela giurisdizionale degli interessi lesi dalle decisioni amministrative illegittime. 

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