Giurisprudenza annotata

9.3. CONSIGLIO DI STATO, SEZ.V, 6 DICEMBRE 2010, N. 8550


Abstract


Il Consiglio di Stato attraverso la sentenza n. 8550 è tornata ad occuparsi della tematica inerente alla richiesta di risarcimento proposta in via autonoma rispetto all’annullamento dell’atto. 
Il particolare, il giudice si è pronunciato su tale tema soffermandosi sull’analisi delle recenti novità introdotte dal decreto legislativo del 2 luglio 2010, n. 104: Codice del processo amministrativo. 
Le norme prese in esame dal giudice sono gli artt. 30 e 34 del decreto in questione che oltre ad aver posto fine all’annoso contrasto giurisprudenziale sul tema, hanno anche fornito la disciplina applicabile alle azioni risarcitorie proposte nei confronti del pubblico potere. 
Dopo aver riportato quanto previsto dagli articoli, il Consiglio di Stato sottolinea come il sistema delineato dal nuovo Codice del processo amministrativo sia quello di consentire la proponibilità dell’azione risarcitoria in via autonoma, anche se questa deve essere subordinata al termine decadenziale di 120 giorni decorrente dal giorno in cui il fatto si è verificato o dalla conoscenza del provvedimento se il danno deriva direttamente da questo. 
Inoltre, il Codice consente al ricorrente, che non ha più interesse all’annullamento del provvedimento impugnato, di chiedere al giudice l’accertamento dell’illegittimità dell’atto se sussiste l’interesse ai fini risarcitori.

Riferimenti bibliografici





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