La riforma edilizia del Decreto “del fare”, in particolare la s.c.i.a., tra esigenze di semplificazione e di tutela dei beni culturali e del paesaggio 
Abstract
Sommario
1. Premessa; 2. L’inquadramento della materia edilizia; 3. Il regime dei titoli abilitativi dell’attività edilizia e le modifiche normative del d.l. n. 69/2013; 4. Conclusioni.
1. Premessa
Il presente contributo ha ad oggetto il tema della segnalazione certificata di inizio attività in materia edilizia.
Come è noto, la segnalazione certificata di inizio attività (s.c.i.a.) è un istituto procedimentale problematico ed in continuo “divenire”, a causa delle numerose normative che si susseguono[1].
Anche la species scia edilizia ha risentito di questa “instabilità” normativa.
Ciò è comprovato dalle recenti modifiche al d.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 (Testo unico in materia edilizia), introdotte dal D.L. n. 69/2013 (c.d. decreto del fare), convertito con la legge 9 agosto 2013 n. 98, entrata in vigore lo scorso 21 agosto 2013.
Scopo del lavoro, quindi, è verificare “lo stato dell’arte” in subiecta materia ed analizzare soprattutto le novità normative del d.l. n. 69/2013.
La novella sopra citata si inserisce tra i numerosi interventi volti alla crescita del Paese ed al suo adeguamento con gli altri Paesi membri dell’UE.
L’art. 30 del decreto “ del fare”, collocato nel titolo II, capo I, rubricato “misure per la semplificazione amministrativa”, prevede nuove misure di semplificazione edilizia.
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